GIUSEPPE VANNICOLA - Les Penates d'Argile. Essai de litterature romande. - Genève Ch, Eggiman, 1904, p. 182.
p. 32
Rivista o libro? è un vaso dove riuniscono i loro aromi quattro, giovini anime di poeti. Ma il vaso, che è bene adornato, non ha nulla di romanzo; nè il titolo, nè il versetto epigrafico (di La Fontaine) che vi sta come insegna, nè i titoli degli scritti (anche in inglese), nè le cose narrate, nè le cantate. Questi giovini amano l'Italia, leggono intendono e fraintendono (ma godono) il Paradiso di Dante, ricordano Firenze, immaginano visioni barbare e romantiche, discutono d'arte — e rassomigliano in tutto piuttosto a un cantuccio di caffè nel quartier Latino, che alla noiosetta città dí Calvino. Una navicella dalle vele bianche passa nel mare nero, e v'è scritto sotto: «ad portum». Come, amici di Ginevra, con sogni così nonagenari e così prudenti volete chiudere il vostro volume? gittate via le ancore, piuttosto; non per il porto, ma per l'oceano ha da essere teso il nostro volere.
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